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Monumenti ed Architetture a Ceva


Associazione Ceva nella Storia - Scuola: Palazzo Asilo Infantile Umberto I (Istituto Baruffi)

Scuola: Palazzo Asilo Infantile Umberto I (Istituto Baruffi)     Torna all'indice


Nel 1855, il sindaco Lorenzo Siccardi (1795-1876) propose l’istituzione di un asilo aperto ai bambini di tutte le estrazioni sociali, sulla base degli indirizzi dati delle Autorità Scolastiche, con il coinvolgimento nell’iniziativa di altri enti sociali locali. Venne formata un’apposita commissione per studiare i termini per la realizzazione del progetto formativo, ma poco dopo, la collettività cebana dovette misurarsi con i problemi apportati dal manifestarsi dell’epidemia di colera e il progetto venne rinviato di alcuni anni.

La pia istituzione aprì il 4 agosto 1862, al primo piano del fabbricato dell’Ospizio in via Derossi. Oltre a rendere disponibili alcuni locali di sua proprietà, l’amministrazione dell’Ospizio contribuì a sostenere parte delle spese che il Municipio si era accollato per il mantenimento dell’Asilo, insieme all’amministrazione dell’Ospedale degli Infermi. Per effetto del buon avvio dell’attività della nuova struttura educativa, non tardarono a pervenire numerosi lasciti. Inizialmente la conduzione dell’Asilo fu affidata alle maestre Catterina Ramorino e Costanza Gastaldetti Magliano poi, su proposta del canonico Carlo Testanera (1811-1887), il 23 luglio 1870 venne assegnata alle Suore di Carità di Ivrea, che cessarono il loro ufficio nel 1874. L’anno successivo furono sostituite dalle suore della Piccola Casa della Provvidenza del Cottolengo di Torino. Questa congregazione gestì l’asilo infantile per un secolo fino alla metà degli anni Settanta del Novecento.

Nel 1880, la direzione dell’Asilo presieduta da Diego Siccardi (1843-1910), constatato che da parecchi anni i locali messi a disposizione dall’Ospizio risultavano essere insufficienti e verificata l’impossibilità di reperirne altri idonei in città, si propose di costruire un nuovo fabbricato nella zona del Brolio. Qui vi avrebbero trovato collocazione anche le scuole femminili, com’era negli intendimenti del Municipio, che a queste condizioni avrebbe partecipato alle spese di costruzione. L’amministrazione dell’Ospedale intervenne con un considerevole contributo e quella dell’Ospizio donò il terreno necessario. Il 16 aprile 1880 la direzione deliberò di intitolare l’Asilo al re Umberto I.

Il progetto fu redatto dal geometra Francesco Garrone e il 21 marzo 1881 si inaugurarono le fondamenta dell’edificio. I lavori furono portati a termine all’inizio del 1884. Da allora e per quasi un secolo migliaia di bambini cebani poterono usufruire della struttura.

Questo edificio nel corso del tempo subì numerose trasformazioni a causa dei diversi cambi di destinazione d'uso i quali, pur andando a modificare la distribuzione degli ambienti e in parte l'aspetto, non influirono sulla sostanza strutturale che aveva all’epoca della costruzione. Dai disegni originali emerge come il fabbricato fosse del tipo a manica doppia, con i servizi posti in due piccoli avancorpi alle estremità della costruzione, di cui uno tuttora conservato.

Il piano terra, interamente voltato a vela, era caratterizzato da un unico grande ambiente che occupava l'intera manica posteriore, dotato in origine di ampie aperture e rivolto verso il cortile cintato. Sul davanti, la manica era divisa in ambienti ad enfilade. Un importante sistema di scale, non più esistente, conduceva al primo piano, dove si trovavano gli ambienti destinati alle suore, distribuiti su un lungo corridoio.

Sul lato orientale venne in seguito addossato un ampio spazio porticato, demolito negli anni Settanta del XX secolo, per costruire l'ala nuova della scuola, dove furono ricavate nuove aule.

Esternamente, su piazza Galliano, il fronte principale è rimasto pressoché inalterato nella forma, anche se originariamente si presentava con un apparato decorativo più ricco di quello attuale che nel tempo venne rimosso.

La facciata, di gusto classico, è tripartita, con l'accenno di un avancorpo centrale; questo in origine era sormontato da un frontone riccamente adornato con statue e conferiva un aspetto monumentale al prospetto. L'avancorpo era caratterizzato da un bugnato liscio in corrispondenza di tutto il piano terra, al di sopra del quale si sviluppava un ordine architettonico di lesene, solo in parte conservato, su cui era impostato il sopracitato frontone. Sempre al piano terra si trova il portone di ingresso, caratterizzato da una possente cornice in pietra sulla quale campeggia lo stemma della città. La restante parte del fronte era trattata in modo neutro, dove solo le finestre erano caratterizzate da una cornice a volute, tuttora visibili solo più al primo piano.

Il fabbricato, dopo che le scuole femminili si erano trasferite nella nuova struttura delle elementari terminata nel 1937, ospitò fino al 1965 la scuola media inferiore e dal 1967 nell’edificio trovò sede la Sezione Staccata di Ceva dell’I.T.C.G. Baruffi di Mondovì, con una prima classe ad indirizzo commerciale (Ragioneria) di 24 allievi. Negli anni successivi il corso per ragionieri si consolidò fino a costituire due classi prime per l’anno scolastico 1970/71. L’anno successivo 19 alunni della prima classe del 1967 conseguirono la maturità e venne istituita la prima classe del corso per geometri, che ebbe 22 allievi e raggiunse, con 18 allievi, l’esame di maturità nel 1976.

Nel 1980 la scuola divenne autonoma e si contavano ben 17 classi, 10 nel corso per ragionieri e 7 nel corso per geometri. Inizialmente non le venne assegnata alcuna denominazione, risultando essere semplicemente Istituto Tecnico Ceva. Soltanto nel 1985 assunse quello di I.T.C.G. Pier Luigi Nervi. L’Istituto si mantenne autonomo fino al 1988, quando venne riassorbito dall’I.T.C.G. Baruffi di Mondovì.

Un ulteriore cambiamento nel 2000, con il processo di razionalizzazione delle istituzioni scolastiche della provincia di Cuneo, portò alla creazione dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore G. Baruffi, formato dalle sedi di Ceva e di Ormea, Attualmente l’Istituto propone i seguenti itinerari formativi: Liceo Scientifico, Tecnico Economico (Amministrazione, Finanza, Marketing), Tecnico Tecnologico (Costruzioni, Ambiente, Territorio) presso la sede di Ceva e Professionale per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale (Risorse Forestali Montane) presso quella di Ormea.